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Unghie, peli e capelli sono i cosiddetti “annessi cutanei” e sono fatti delle stesse sostanze di cui è composta la nostra pelle, in modo particolare di cheratina. Grazie ad un’attenta osservazione delle unghie, il dermatologo può riscontrare eventuali sintomi di varie patologie, come psoriasi, micosi, traumi, ed impostare l’iter terapeutico corretto.

La Dermatologia si occupa anche della diagnosi e della terapia medica e chirurgica delle malattie delle unghie.

Consiste in un primo inquadramento diagnostico-terapeutico delle patologie ad interessamento cutaneo, mucoso ed annessiale.

Le malattie sessualmente trasmissibili comprendono quelle patologie il cui contagio avviene per via sessuale; visto il loro costante aumento,la prevenzione e la diagnosi precoce rappresentano un’arma fondamentale. La visita venereologica si occupa proprio della prevenzione, gestione e terapia di queste condizioni, nonché di tutte quelle affezioni, anche di natura non infettiva, che riguardano la sede genitale.

Uno degli aspetti fondamentali in campo dermatologico, è rappresentato dalla dermatologia oncologica, soprattutto per quel che riguarda la prevenzione ed il follow up del melanoma e di altre neoplasia cutanee, nonché delle precancerosi cutanee. Di conseguenza, le visite dermatologiche per il controllo dei nei e di altre lesioni cutanee rappresentano un’attività di primaria importanza soprattutto per la prevenzione e la diagnosi precoce. Al controllo nevi “classico”, effettuato sempre mediante l’utilizzo del dermatoscopio (una lente che consente di ingrandire la lesione di almeno 20 volte), se necessario si abbina l’esame di videodermatoscopia o epiluminescenza (la mappa dei nei), per un controllo ancora più accurato delle lesioni cutanee (pigmentarie e non).

L’epiluminescenza consiste in una “scansione” approfondita del singolo neo; si realizza attraverso una tecnica che utilizza il dermatoscopio collegato ad una fotocamera, a sua volta connessa ad un computer; questo permette di ingrandire notevolmente l’immagine al fine di poterla valutare meglio; inoltre, attraverso l’esame di epiluminescenza è possibile valutare con attenzione tutti i criteri dermoscopici presenti nella lesione studiata, attribuendo ad essi dei precisi punteggi, allo scopo di ottenere una diagnosi più accurata possibile.

Consiste in una “bruciatura” della lesione con il freddo, in genere azoto liquido o protossido d’azoto; è possibile trattare con la crioterapia le verruche volgari, le verruche piane, alcune lesioni da papillomavirus, le cheratosi seborroiche eccetera.

Applicazione di corrente ad alta frequenza concentrata in un punto che provoca, per effetto termico, distruzione e rapida coagulazione cellulare. In dermatologia è utilizzata per la cura di piccole lesioni cutanee, come ad esempio verruche, condilomi, fibromi penduli.

È una tecnica utilizzata quasi esclusivamente per la rimozione dei molluschi contagiosi, patologia di origine virale molto contagiosa e particolarmente frequente nei bambini; si esegue attraverso l’utilizzo di curette sterili monouso.

Trattamenti mirati per la protezione e la guarigione delle lesioni, realizzati tramite l’utilizzo sia di farmaci che di materiali in grado di coprire la ferita, isolandola dall’ambiente esterno e riducendo il rischio di infezioni.